Durante la settimana, si ragionava con gli altri educatori sul fatto che concetti come inclusione e sostegno debbano far parte dello sport e del nostro modo di fare rugby, in particolare. L’idea che lo sport, soprattutto giovanile, sia un’occasione per crescere e fare esperienze positive che mettano alla prova l’individuo, ma gli consentano anche di sperimentarsi in un ambiente protetto. I nostri sforzi, a volte ben calibrati, altre probabilmente meno, sono direzionati a questo: creare un contesto in cui i bambini si divertano e possano sviluppare le proprie abilità secondo i propri ritmi. Non so se è quello che succede la domenica quando andiamo a giocare, ma mi piace pensare che sia così. Quando il sostegno è l’unico modo possibile per raggiungere un traguardo, qualunque esso sia. E quando inclusione significa che tutti, ma proprio tutti percepiscono l’emozione che sale al grido di “Varese tocca a voi”. Il senso di appartenenza che scorre dall’uno all’altro e l’attaccamento alla maglia che li fa correre anche quando la ragione probabilmente direbbe loro di fermarsi a riposare. Le gesta meravigliose di questa domenica rimarranno impresse per molto tempo nella nostra memoria. Di sicuro nella mia. Ricorderemo soprattutto l’impegno che hanno messo in campo e gli sforzi per far valere i colori bianco rossi. Ci ricorderemo di una bella domenica di ottobre insolitamente tiepida, dei cannoli siciliani e degli arancini, o arancine come ha piacere a ribadire un mio amico. Ma soprattutto, al di là dei risultati, ci ricorderemo dei loro sguardi fieri e agguerriti che ci hanno resi così orgogliosi. Un grande applauso ai nostri 14 super guerrieri dalla lingua lunga e dal piatto di pasta facile: Ludovico, Edo, Lennox, Michelangelo, Thomas, Tobia, Davide, Ale, Filippo, Seba, Tito, Lucio, Lorenzo e Andrea. A casa ne abbiamo lasciati altri, alcuni ammalati, alcuni in attesa della domenica giusta per esordire. Vi aspettiamo tutti, alla prossima, perché giocare è il modo migliore per imparare. Il mio breve racconto oggi si chiude con il solito ringraziamento speciale ai due super allenatori Ismaele e Matteo. Il primo ha praticamente coperto la distanza di una maratona tra un campo e l’altro per venire a vedere come andava e aiutare la metà dei diavoletti a me affidati. L’altro ha caricato e ben gestito i suoi. Entrambi molto emozionati, “come se dovessi giocare io Sere”, e quasi senza voce alla fine del torneo. Come al solito, fantastici ragazzi. I diavoletti, e certamente anche i genitori, hanno però notato la mancanza di Giulio… ma Giulio dov’è?? Ancora non è chiaro cosa sia capitato, quello che sappiamo è che per farsi perdonare alla prima fanga della stagione dovrà lavare le maglie di tutta la squadra. A questo punto, speriamo che piova!!! Sempre forza Varese!