Come contro Belluno, di nuovo in casa la Pallamano Trieste vince con abbondanza, 32-24, un altro scontro diretto al vertice, stavolta contro il Palazzolo. E come due settimane fa, anche stavolta la vittoria è arrivata in progressione, con un primo tempo combattuto ed equilibrato e una ripresa nella quale i ragazzi di Radojkovic hanno alzato il numero dei giri allungando definitivamente e scrollandosi di dosso i lombardi. Una vittoria corale, nella quale i giovani e gli esperti biancorossi hanno giocato con uguale intensità e uguale proficuità. Basta vedere i tabellini, nei quali oltre ai 10 gol di Radojkovic e ai 7 di Pernic risaltano i 6 gol di Urbaz, i 2 di Mazzarol, i 3 di Sandrin. Primo tempo combattuto, dicevamo. Nel quale il Palazzolo con un gioco molto aggressivo, a tratti anche rude, affidandosi alla vena realizzativa di Riccardi e Beretta e sfruttando anche un po’ di nervosismo che ha assalito i biancorossi per alcune decisioni arbitrali rivedibili, sono riusciti a restare perfettamente in partita. Abbassata la pressione nervosa con l’intervallo e alzata l’intensità difensiva, oltre all’ingresso in porta di Zoppetti che ha abbassato la saracinesca, la Pallamano Trieste ha pian piano preso il controllo della partita e ha inclinato a suo vantaggio il piano del match. Gli ospiti hanno resistito fino a metà del secondo tempo, quando comunque il divario era salito a 5 gol di scarto. Poi hanno ceduto mentalmente quando i biancorossi, con recuperi difensivi diventati un parziale di 3-0, hanno portato la distanza a 8 lunghezze. Troppe, per le energie residue del Palazzolo. Così la Pallamano Trieste, salita a 7 punti, insiste nella sua marcia nelle zone di vertice della classifica. Adesso è seconda da sola, alle spalle dell’Eppan che resta a punteggio pieno dopo aver sconfitto nell’altro scontro diretto l’Arcom per 33-27. Primo tempo duro, una battaglia, con Trieste che parte bene grazie alle marcature di Mazzarol, Urbaz, Radojkovic e prende subito un piccolo margine di vantaggio (3-0, poi 4-2 nei primi 8’ di partita). Ma Palazzolo non molla niente, alza i tomi agonistici ed aggrappandosi soprattutto a Riccardi rientra in partita e si porta fino al -1, tenendosi sempre a tiro dei biancorossi. Poco prima della metà del tempo gli ospiti perdono simultaneamente due uomini per espulsione temporanea e Trieste ne approfitta subito, riallargando la forbice fino al massimo vantaggio (+4, 11-7) con Pernic, Radoikovic e il giovane, ispirato Urbaz dall’ala. Potrebbe essere una svolta e invece alcune fischiate/non fischiate degli arbitri Colombo e Rizzo innervosiscono i biancorossi (ammonizione al tecnico Radojkovic, due volte di seguito espulsione a tempo a Urbaz, un rigore sbagliato da Radojkovic junior e tanti tiri falliti per frustrazione). Partita di nuovo in equilibrio, anche se con Trieste comunque sempre avanti, poi nel finale di tempo due espulsioni temporanee ai danni degli ospiti e un paio di tiri di rigore consequenziali portano Trieste sul 15-13 che chiude il primo tempo. Riordinate le idee nello spogliatoio, la Pallamano Trieste torna in campo con il piglio giusto soprattutto in difesa, dove alza l’intensità e l’efficienza della propria prestazione. Zoppetti, subentrato al Postogna, inizia a parare tutto o quasi, il muro mobile biancorosso è più attivo e Palazzolo inizia ad avere difficoltà a vedere la porta di casa. Il vantaggio biancorosso torna a +4 e resta tale per i primi 11 minuti, poi inizia a salire lentamente, ma inesorabilmente. Il fosso si scava a metà tempo: il rientrante Sandrin, capitan Visintin e Radojkovic piazzano il parziale di 3-0 e al 16’30” si arriva al 25-18. Palazzolo resta stordito, inizia a perdere fiducia e affonda con l’espulsione dell’allenatore Riccardi. La scaltra ed esperta Trieste ne approfitta subito per mettere la partita in frigo. Il tecnico di casa concede la passerella a Visintin e a suo figlio Jan e regala minuti importanti ai giovani Baragona e Orlascia lasciando il solo Pernic in campo a fare da chioccia. Ma non ce n’è bisogno, perché i ragazzini biancorossi sanno conservare il vantaggio e portare all’ormeggio senza problemi il successo.