L’Università della Terza Età “Danilo Dobrina” APS – Trieste - Sezione di Muggia ha presentato oggi, presso la sala Millo del Comune di Muggia, “La storia del Circolo della Vela Muggia e l’esperienza di un campione: Vasco Vascotto”.
La nostra Presidente Martina Jelovcich, da pochi giorni rieletta alla guida del Sodalizio, ha voluto ringraziare l’Università della Terza Età e tutte le persone che si sono dedicate all' organizzazione di questo evento, Luciano Agapito e Ferruccio Zugna che con dovizia di particolari e foto hanno raccontato di una storia lunga quasi 80 anni. Passo passo sin dalle sue origini e la firma dell'atto costitutivo il 12 agosto 1945. Una storia che appartiene non soltanto al mondo dello sport della vela ma al nostro territorio e alla nostra città.
La Presidente ha voluto anche anticipare l'intervento del grande campione e socio onorario Vasco Vascotto certa che si sarebbe iniziato a percorre assieme un "ponte" solido tra passato e futuro, solido perché le sue basi si fondato sul valore della fedeltà al guidone sociale, infatti nonostante le tantissime proposte arrivate all'attenzione di Vasco, unica inscalfibile certezza nella sua lunga carriera è sempre stata quella di rimane tesserato al Circolo della Vela Muggia, lì dove tutto ha avuto origine, la sua casa, la sua famiglia.
Vasco Vascotto ha poi intrattenuto la platea parlando della sua vita di pluricampione della vela in ambito nazionale, europeo e mondiale, nominato due volte Velista dell’Anno e insignito di sette medaglie d’oro al valore sportivo (due di bronzo, tre d’argento e due d’oro). Incredibile la sua esperienza in Coppa America in più atti, per non parlare degli ultimi due titoli mondiali conquistati nel 2023. Il ricordo dolce di papà Fabio e mamma Maria, in sala fiera e commossa, sin da quando da ragazzino cominciava a muovere i primi passi nella vela. Una "botta di culo" - lui dice - una fortuna costruita nel tempo e che scaturisce dal rispetto di ciò che insegna tanto la vittoria quanto la sconfitta, insegnamenti di una vita inarrestabile tracciata dalla fame di affrontare nuove sfide, fonte di miglioramento personale non solo come sportivo ma come essere umano. E umano vuole rimanere, una persona semplice che mangia il panino con la mortadella a guardar il mare nel suo amato Circolo.
Grazie Vasco!